Questa tabella risponde a una domanda spesso posta a chi si occupa di comunicazione interna, o che forse molti comunicatori interni si pongono ancora loro stessi: qual’è il reale beneficio in termini di produttività derivante dall’utilizzo interno di tecnologie sociali?
Un’analisi di McKinsey Global Institute dimostra come attività di comunicazione, collaborazione e coordinamento abbiano il potenziale di incrementare la produttività dell’interazione dei dipendenti del 20/25%. Ad esempio:
- è possibile liberare un 8% di tempo aggiuntivo dedicato ad attività più produttive spostando il 30% del tempo dedicato alla lettura/risposta delle e-mail all’utilizzo di una piattaforma sociale per gli stessi scopi comunicativi
- è possibile ridurre fino al 35% del tempo dedicato alla ricerca di informazioni e liberare un 6% di tempo lavorativo attraverso un sistema interno di ricerca e condivisione delle informazioni
Il totale di tempo generato da attività di comunicazione, collaborazione e coordinamento conduce dunque ad un incremento della produttività su di un range tra il 20 e il 25%.
Lo studio fornisce in tal senso un ulteriore spunto: identifica 10 leve o tecniche di utilizzo delle tecnologie sociali all’interno della catena del valore dell’organizzazione. Eccole nello schema seguente:
Alcune delle leve indicate: Co-creazione del prodotto, monitoraggio di informazioni veicolate dai clienti al fine di individuare variazioni della domanda e informare prontamente i fornitori, coinvolgimento di interlocutori esterni per la realizzazione di alcune fasi del processo, ricerche di mercato, assistenza ai clienti e ricerca dei talenti online.
Tuttavia il semplice utilizzo di questi strumenti non basta: lo studio specifica a più riprese come debba essere accompagnato da cambiamenti interni culturali, di processo, organizzativi e comportamentali che conducano ad una comunicazione aperta e a una condivisione di idee trasversale e interfunzionale, oltre alla capacità di combinare un set di pratiche e strumenti in funzione del livello di competenza delle persone, del tipo di attività, della storia e del contesto aziendale interno.
Le ripercussioni si estendono oltre i confini della singola organizzazione: un utilizzo esteso delle tecnologie sociali affiancato da trasformazioni culturali e di processo potrebbe sbloccare annualmente dai 900 milioni a 1.3 trilioni di dollari in quattro grandi settori a livello globale: consumer packaged goods, consumer financial services, professional services and advanced manufacturing . Un valore dunque inteso come surplus economico, per due terzi generato da un utilizzo interno (per scopi di comunicazione, collaborazione e coordinamento).
A titolo di esempio ecco cosa accadrebbe per il settore dei beni di largo consumo:
Potenzialmente l’utilizzo delle tecnologie sociali su larga scala contribuirebbe a generare un valore stimato dai 200 ai 300 miliardi di dollari per il settore, di cui una buona parte derivante dall’utilizzo specifico da parte delle funzioni Marketing (fino al 30%) e servizio clienti (fino al 36%). Il grafico indica anche le attività chiave da implementare, considerate leve di generazione del valore: soluzioni di crowdsourcing, ricerche di mercato sulle preferenze dei consumatori, creazione di comunità online al fine di coinvolgere i consumatori nella co-generazione di risposte alle loro esigenze e aspettative sul prodotto.
La domanda che sorge spontanea è: esiste attualmente consapevolezza nelle organizzazioni delle potenzialità qui indicate e delle opportunità da conseguire in termini di employee engagement e produttività?
Il tema è cruciale ed è uno degli obiettivi chiave di Impresaperta: porre al centro dell’attenzione il potenziale delle persone come fattore di successo per le organizzazioni odierne e per l’intera nazione.